Un lutto in famiglia. Cosa fare con i bambini?

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Cosa fare con i bambini?

Se ci sono bambini in casa, il lutto non si può negare ma neanche deve diventare una cupa ossessione. Per un bambino è un momento di crescita decisivo, per esprimere e liberare le proprie emozioni.

L’opinione comune è che i bambini non devono venire a contatto con situazioni di sofferenza. Ecco allora che vengono allontanati, non se ne parla, si evita l’argomento.

Ma come fare se il lutto riguarda una persona molto vicina, di famiglia? Non si può far finta di niente. Il bambino non può stare da solo a rimuginare sul perché non vede più quella persona. E neanche gli si può stare accanto fingendo che tutto vada bene, sorridendo e giocando come al solito. Sarebbe innaturale, sforzato e penoso, anche per gli adulti costretti a indossare questa maschera di finta normalità e felicità.

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Partecipare al funerale: sì o no?

Anche il bambino prova i suoi momenti di dolore: quando lo sgridiamo, quando perde o rompe un giocattolo, quando gli viene negato qualcosa di cui ancora non capisce il perché. Sapere e vedere che anche gli adulti provano dolore lo fortifica, gli fa capire che anche lui è grande, e anche i grandi provano dolore proprio come succede a lui. Per il bambino è essenziale partecipare al funerale e ai momenti di lutto in famiglia. Gli permette di capire che il dolore si può esprimere e condividere, proprio come l’allegria: è un sentimento che fa parte della vita. Condividere le emozioni, confortarsi l’un l’altro lo fa sentire parte di una famiglia, di una comunità, di un mondo. Visto che il lutto ci fa sentire più soli, sapere che altri provano le nostre stesse senzazioni è un aiuto e un conforto formidabile anche per un bambino. È un momento di apprendimento e di crescita, su cui il bambino baserà le sue reazioni alle successive perdite che la vita gli riserverà.

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Esprimere il dolore senza fingere

L’adulto non deve aver paura di esprimere il proprio dolore.
Il bambino ha già coscienza delle lacrime: è la sua prima reazione istintiva da neonato, è un’emozione che vede nei personaggi dei cartoni animati, perciò vedere piangere i genitori e i parenti non sarà un trauma. Anzi, aiuterà il bambino a liberare i propri sentimenti, a comunicare i suoi stati d’animo e le sue emozioni.

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Spiegare senza timore

Non si possono nascondere le cose ai bambini. Percepiscono lo stato d’animo dei genitori, dei nonni, dei parenti, e non si può far finta che non sia successo niente.

Questo sarebbe peggio: farebbe nascere nel bambino domande, dubbi, paure (“Cosa sta succedendo in casa”? “Perché sono tutti tristi?” “Perché nessuno vuole giocare?”).

Se invece si spiega con calma e serenità (ovviamente in base all’età del bambino e al suo rapporto con la persona scomparsa) la morte non è più un mistero che fa piangere le persone di casa, ma un sentimento da condividere.

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Prepararsi all’evento

Nel caso di un lutto dovuto a una malattia, e che sia quindi prevedibile, è importante preparare il bambino alla situazione.

Gradualmente, dolcemente. Un conto è dire al bambino il nonno non c’è più: lo mettiamo di fronte al fatto compiuto, in cui non può fare nulla per esprimere il proprio affetto, e che potrebbe creargli sensi di colpa per qualcosa che avrebbe potuto fare o dire al nonno e che invece non ha potuto realizzare. Tutta un’altra situazione, invece, se accompagniamo gradualmente il bambino verso la consapevolezza che fra un po’ il nonno non ci sarà più: questo gli permetterà di salutarlo esprimendogli tutto ciò che ha dentro, di stare ancora un po’ con lui, di vivere e assorbire sensazioni e ricordi che gli rimarranno per sempre.

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Vivere il momento per ricordare la persona

Per il bambino è importante conservare il ricordo della persona scomparsa. E partecipare al funerale farà capire al bambino quanto questa persona fosse amata.

Poter salutare un’ultima volta la persona permette al bambino di costruirsi un’immagine forte, che sarà scolpita nel suo animo per sempre. Per questo è importante parlare della persona scomparsa, ricreare il ricordo e mantenerlo vivo.

Oltre i significati religiosi, è importante per far capire al bambino che ciò che facciamo lascia negli altri dei ricordi per sempre.

“Una cosa bella è una gioia per sempre” scrisse il poeta inglese John Keats. Sembra fuori luogo parlando della perdita di una persona amata. Ma questo è proprio il momento di aiutare il bambino a tirare fuori le cose belle vissute con quella persona, raccontarle nuovamente, fargliele rivivere con la memoria, in modo che le possa cristallizzare nella sua anima per sempre.

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