La cremazione prevede l’incenerimento del corpo, un uso diffuso presso molte altre culture e che sta acquistando presso di noi un favore sempre maggiore. Le motivazioni che spingono a questa scelta sono numerose e diverse fra loro: secondo alcuni la cremazione è un segno d’affetto verso il defunto perché impedisce che il corpo si decomponga; per altri prevalgono motivazioni più razionali legate all’igiene e all’occupazione dello spazio; altri ancora colgono nella cremazione un rituale che conduce al dissolvimento dell’individuo in una dimensione cosmica.
In Italia c’è una richiesta sempre maggiore per questa cerimonia. Il Piemonte è la seconda regione in cui si è diffusa maggiormente, soprattutto la nella città di Torino dove la cremazione è tra i riti più diffusi. Inoltre il Piemonte è la regione italiana con più forni crematori. Torino dispone di due forni per la cremazione. Nonostante ciò l’Italia resta tra gli ultimi paesi europei per numero di cremazioni, difatti un funerale su quattro avviene con questa cerimonia. Tra le città con i numeri maggiori in Italia c’è Torino dove la cremazione coinvolge circa la metà dei riti funebri. Quest’evoluzione ha avuto un’impennata a Torino negli ultimi vent’anni.
La cremazione è permessa solo in presenza di esplicita volontà espressa dalla persona defunta nelle forme previste dalle norme, fra le quali vi è anche l’iscrizione ad una associazione cremazionista legalmente riconosciuta. A Torino l’ente che si occupa di ciò è la SOCREM.
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La cremazione a Torino come in tutte le altre città si effettua in un crematorio pubblico.
Per le persone defunte portatrici di stimolatori cardiaci e/o similari, in genere è necessario provvedere alla rimozione degli stessi per esigenze tecniche dei forni crematori. Dopo la cremazione le ceneri sono raccolte in un’urna dotata di targa di identificazione, che viene restituita alla famiglia o alla persona incaricata.
Le ceneri possono inoltre essere disperse in natura, a condizione che vi sia l’espressione autografa del defunto sulla volontà di tale destinazione finale. La legge consente di autorizzare la dispersione delle ceneri sulla base delle testimonianze espresse dai familiari in relazione alla volontà del defunto circa la dispersione stessa.